FEDERICO II IMPERATORE DEL SACRO ROMANO IMPERO
LA STORIA
La storia di Federico II è un’incalzare di eventi che si svolgono nel giro di pochi anni, tanto che all’età di soli 26 anni divenne imperatore del Sacro Romano Impero.
Per cui è interessante seguire le vicende della vita di Federico II dalla nascita fino alla incoronazione in San Pietro il 22 Novembre 1220.
Federico II di Hobenstaufen o Federico I di Sicilia o di Svevia ( Jesi, 26 Dicembre 1194 – Fiorentino di Puglia, 13 Dicembre 1250 ) fu re di Sicilia (1198 – 1250), re di Gerusalemme, Iperatore dei Romani (1220 – 1250), re d’Italia e di Germania.
Il padre fu Enrico VI figlio di Federico Barbarossa, la madre fu Costanza d’Altavilla figlia di Ruggero II il Normanno.
Nacque a Jesi, mentre l’imperatrice si recava a Palermo per l’incoronazione del marito Enrico VI, avvenuta nel giorno di Natale del 1194: il giorno dopo nacque il figlio.
Costanza d’Altavilla, non più giovane, partorì pubblicamente il figlio in un baldacchino nella piazza principale di Jesi al fine di fugare ogni dubbio sulla sua maternità.
Ripresasi dal parto, Costanza portò il piccolo Costantino, così fu chiamato il neonato, quale discendente dall’Imperatore Romano Costantino, a Foligno, affidandolo alla duchessa di Ursilingen.
Costanza partì alla volta della Sicilia per raggiungere il marito, che da poco aveva preso possesso del regno di Sicilia.
Nella Dieta Imperiale di Francoforte, nell’estate del 1196, i principi tedeschi diedero l’appellativo di Rex Romanorum al piccolo Costantino.
Qulche mese più tardi il piccolo Costantino fu battezzato ad Assisi e gli fu imposto il nome di Federico Ruggero Costantino, in ricordo del nonno paterno Federico Barbarossa e del nonno materno Ruggero II, quale legittimo pretendente del regno di Sicilia.
Enrico VI morì a Costanza il 28 Settembre del 1197 e affidò il piccolo Federico a Pietro di Celano, conte della Marsica.
Il 17 Maggio del 1198 Costanza fece incoronare Federico, che aveva solo 4 anni, re della Sicilia e essa stessa morì il 28 Settembre dello stesso anno, dopo aver posto il figlio sotto la tutela del papa Innocenzo III, con un rendita di 30.000 talenti d’oro per l’educazione di Federico II.
Il vero tutore di Federico II, che risiedeva nella reggia di Palermo, fu Gualtieri di Pagliara, vescovo di Troia, e il suo primo maestro fu frate Guglielmo Francesco.
L’istruzione di Federico II si protrasse fino al 1201, avendo come maestri Gentile da Manoppello e un iman sconosciuto.
Frate Guglielmo, dopo un periodo in cui fu allontanato, tornò ad essere il maestro di Federico II dal 1206 al 1209.
Il 26 Dicembre 1208 Federico II divenne maggiorenne all’età di 14 anni assumendo il potere nelle sue mani.
Nel 1209 Ottone IV di Germania fu eletto Imperatore del Sacro Romano Impero, ma nel 1212 una frazione ribelle guidata dal papa Innocenzo III, il quale aveva scomunicato Ottone IV, elesse il giovane Federico II “re dei Romani” e Sigrifrido III di Eppstein incoronò Federico nel duomo di Magonza. Ma il vero potere lo ottenne il 27 Luglio 1214, quando, nella battaglia di Bouvines, nella contea di Fiandra, Filippo Augusto re di Francia, alleato di Federico II, sbaragliò le truppe di Ottone IV e di suo zio Giovanni Senzaterra, re d’Inghilterra.
Il 12 Luglio 1213 con la “Bolla d’Oro” (Promessa di Eger) Federico II promise di tenere separati l’Impero dal Regno di Sicilia (vassallo del Pontefice) e di rinunciare ai diritti germanici in Italia.
Il 18 Luglio 1216 salì al soglio pontificio Onorio III, di carattere meno deciso del predecessore, e Federico II fu di nuovo incalzato dal papa, affinché indisse una crociata.
Al tergiversare di Federico, Onorio III pensò di riuscire ad impegnarlo nominandolo Imperatore ed il 22 Novembre 1220 Federico II fu incoronato Imperatore in San Pietro a Roma.
Nel 1220 fece nominare nella Dieta di Francoforte suo figlio Enrico re di Germania e stabilì di mantenere separate le due corone, ma, in quanto imperatore, ne manteneva la suprema autorità.
Questa è la storia di Federico II, fino a che divenne imperatore del Sacro Romano Impero e che, secondo me, è la parte più importante della sua vita: il contrasto con la Santa Sede e la determinazione nel mantenere il potere.
Il resto della storia è una successione di battaglie per lo più vittoriose, una crociata senza battaglie e una campagna noiosa contro la Lega Lombarda.
LA PERSONALITÀ DI FEDERICO II
La personalità di Federico II è una delle più complesse e affascinanti della storia.
Dal padre tedesco ha preso la durezza, la fierezza e l’alterigia, dalla madre normanna il temperameto avventuroso e lo spirito d’iniziativa; vissuto in Italia tra diverse genti ha preso dagli Italiani il senso pratico e positivo, dai Greci la scaltrezza e l’arte della dissimulazione, dagli Arabi la sensualità.
Federico II ha del medioevale e del moderno insieme e può essere considerato come un antesignano e un esempio per il Principe del Machiavelli.
Federico II fu un uomo spregiudicato, incline al giuramento fasasullo e deciso con ogni mezzo a mantenere e difendere il suo potere.
Era religioso come tutti gli uomini medioevali, ma nel contempo era assertore di uno Stato Civile, svincolato dalla Chiesa invadente e troppo amante del potere terreno.
Fu sicuramente un dissoluto e un libertino con numerosi figli illegittimi e con tre mogli ufficiali sposate per ragion di stato, ma con Bianca Lancia (o Lanza), la quarta, ebbe un amore importante e che sposò in punto di morte di lei, per assicurare a Manfredi, figlio avuto dalla loro unione, la successione al regno. Due volte fu scomunicato e per due volte fu riammesso in seno alla Chiesa. Da quanto esposto, si nota che il giovane Federico II, orfano all’età di soli 4 anni, non ha vissuto sicuramente una infanzia felice e normale.
Passato da un precettore all’altro, per 6 anni frequentò la suburra ed il porto di Palermo, conobbe la vita dei poveri e anche le più svariate persone che frequentavano quei luoghi: greci, mussulmani, ebrei, egiziani, normanni e tutti gli altri popoli orientali.
Questo spiega la integrazione razziale che avvenne nel suo regno e non solo vide la possibilità di unire l’Italia non solo dal punto di vista territoriale, ma anche culturale, linguistico e letterario.
Federico II anticipò di secoli l’avvento di una società laica e anticonfessionale: era un uomo in anticipo di 5 secoli nell’orologio della storia.
Era un uomo che si avvicina alla concezione di una Europa moderna, vista la carica di innovazioni giuridiche, culturali e scientifiche che hanno caratterizzato la sua era.
Parlava correttamente nove lungue e aveva cognizioni scientifiche, linguistiche inusuali per quel tempo.
Nel 1224 fondò a Napoli la prima Università statale del mondo occidentale, al contrario di Bologna che all’epoca era privata e col tempo finì sotto l’influenza papale, e vietò ai suoi sudditi di recarsi in altre Università, ma promuovendo facilitazioni a chi voleva frequentarla.
Federico II diede anche impulso alla Scuola Medica Salernitana e con le sue disposizioni rimasero per lungo tempo dopo la sua morte.
I medici dovevano assicurare all’ammalato due consulti al giorno e, se necessario, anche di notte: i poveri venivano curati gratis.
Potevano diventare medici anche le donne e necessitavano per diventare medico 8 anni, 3 di logica e 5 di medicina, presso la Scuola Medica Salernitana, l’unica riconosciuta.
Dopo 8 anni c’era un esame pre laurea e un tirocinio di un anno con un medico esperto dopodiché c’era l’esame conclusivo,” Licentia Medendi”. Come vedete, dopo 7 secoli, le cose non sono cambiate molto…!!
Federico II si occupò anche di farmacia, stabilendo dei controlli sui farmaci galenici e il loro prezzo, e sull’igene pubblica, istuendo controlli sulla vendita di carne, pesce e vino.
Aveva, fin da giovane, le idee chiare su ciò che voleva fare, mise in riga i suoi principi, baroni e comuni, che si combattevano tra di loro senza tregua, con un assolutismo politico, togliendo loro privilegi e terre abusivamente ottenute. A tanto centralismo politico amministrativo, corrispose una tolleranza verso le diverse culture, religioni e tradizioni (dall’uso della propria lingua alla gastronomia).
Aveva una guardia del corpo araba e alla sua corte accoglieva ebrei, greci, mussulmani, astronomi, medici, matematici (Fibonacci), filosofi e ideologi di tutte le ideologie: perfino eretici perseguitati dalla Chiesa come gli albigesi e i trovatori (minnesanger) tedeschi.
Si occupò anche di usura praticata esclivamente dagli ebrei mettendoli sotto il controllo statale e sancì un interesse annuo del 10%: fu il primo sovrano europeo ha fare ciò.
Nel 1237 Federico II promulgò a Melfi le “Costitutiones Augustales” che hanno una straordinaria importanza dal punto di vista giuridico perché segnano, in mezzo a uno stato medioevale, la concezione di uno stato moderno.
Con Federico II si ritorna alle concezioni romana e normanna dell’unità del potere sovrano e dell’uguaglianza giuridica di tutti i cittadini.
Era previsto che solo il re poteva amministrare la giustizia, l’ordine pubblico, tenere un esercito in armi e imporre tasse anche agli ecclesiastici.
Erano vietate le guerre personali e il duello come prova nei giudizi.
Ai proventi del demanio dato in concessione si aggiungevano quelli del monopolio del sale, del ferro, del rame e della seta greggia: anche il commercio del grano finì in un monopolio dello Stato (ammasso).
Per i prodotti, che oggi definiremmo strategici, come bestiame e grano, veniva imposta una tassa altissima pagata in natura (dazio).
Tutte queste abbondanti entrate, venivano spese in opere pubbliche: fortezze (pare che la magnifica fortezza di Castel del Monte fosse stata progettata da Federico II in persona), strade, il restauro delle terme di Pozzuoli e altre opere non meno importanti.
Si preoccupò anche di approntare una numerosa flotta militare e commerciale con con cui controllava le coste e moltiplicava i commerci oltremare.
Quindi, Federico II rappresentò una eccezione unica per la sua epoca, tanto che nessuno seguì il suo esempio, ma si deve anche tenere conto che parte del merito va attribuito ai personaggi di cultura di cui si era circondato, tra cui il notaio Pier delle Vigne, Leonardo Fibonacci e altri.