Considerazioni sui Templari

RIFLESSIONI SUI TEMPLARI

Ho letto di recente una pubblicazione del G.O.I. risalente al 1991 .
La Tavola si ispira . ad un saggio di Bignamini breve, incisivo , ricco di indicazioni preziose.
Non sfigurerebbe in una rassegna attuale di testimonianze ed analisi critiche sull’ Ordine piu’ affascinante e discusso del Medioevo.
Nessuna organizzazione religiosa e militare ha richiamato l’ attenzione di studiosi , appassionati, cultori di esoterismo come quella di cui parliamo
Incertezze e qualche imprecisione circondano ancora la sua fondazione , diffusione, ed evoluzione . La storia “ ufficiale “ dei Templari si concluse in modo tragico con l’ assassinio di De Molay .
Il rogo in cui peri’ l’ uomo investito della piu’ alta carica dell’ Ordine fu voluto dal re di Francia con la complicita’ del papa . Per alcuni , a Parigi ebbe luogo l’ epilogo “ufficiale “ della storia dei Templari : due secoli intensi e contradditori .Per i medievalisti razionali non influenzabili dalle mode o dalle suggestioni esoteriche la fine del Gran Maestro fu la conclusione definitiva di un capitolo della nostra civilta’.
La prima crociata indetta da Urbano II apparve a qualcuno come un’ espressione di vitalita’ e di risveglio del mondo europeo , imprigionato nelle profezie millenaristiche e nella stasi culturale che avevano generato . In realta’ la massa di uomini di ceto ,formazione e origine eterogenea che compose l’ esercito improvvisato giunto a Gerusalemme era tutto fuorche’ un’ invincibile macchina da guerra . Dopo la conquista della citta’ santa Goffredo di Buglione , acclamato Re di Gerusalemme, respinse il titolo : si defini’ piu’ modestamente ‘Difensore del Santo Sepolcro”.
Il suo governatorato duro’ poco. Gli succedette Baldovino I che per diciotto anni preferi’ il ricorso alla diplomazia e limito’ a situazioni estreme il ricorso alle armi . Tento’ di conferire ai possedimenti cristiani in Terra Santa la stabilita’ che non avevano. Riusci’ nel suo proposito solo in parte . Resto’ aperto il problema della difesa dei porti e della sicurezza delle vie che conducevano ai Luoghi Santi pellegrini, visitatori, mercanti.
Secondo la tradizione il suo successore, Baldovino II , incarico’ due cavalieri francesi provenienti dalla regione dello Champagne , Ugo di Payens e Goffredo di Saint.Omer di occuparsi della difesa delle vie di comunicazione con il contributo di sette compagni d’ arme. A loro fu dato asilo nella moschea di Al –Aqsa ,costruita sulle rovine del Tempio di Salomone. Secondo Bignamini i cavalieri si dedicarono a scavi ed opere di ricerca e restauro ,I nove vissero di elemosina , osservando uno stile di vita caratterizzato dal distacco e dall’ isolamento dalla vita pubblica.

Nel 1127 i primi Templari , che non avevano compiuto azioni militari , furono inviati a Roma dal papa Onorio II con lettere e documenti menzionati da Guglielmo di Tiro.
Il Papa convoco’ poco dopo il Concilio di Troyes , anche se osteggiato dagli ordini monastici piu’ potenti dell’ epoca.
Durante il Concilio la causa dei Templari fu perorata da Bernard de Clairvaux , ideatore della Regola alla quale si sarebbero attenuti i Cavalieri. Bernard proveniva da una famiglia nobile della Borgogna. Era stato ordinato Cavaliere a diciotto anni e si era ritirato dal mondo “secolare “ poco dopo .A ventidue anni era entrato nell’ ordine Cistercense .Gli fu affidata la piccola abbazia di Chiaravalle . Da Clairvaux sarebbe iniziata , si sarebbe evoluta e diffusa una rete di insediamenti monastici destinata a rappresentare la nervatura del nuovo assetto culturale e socio-economico dell’ Europa per almeno due secoli. Di Bernard de Clairvaux l’ Autore del saggio dal quale attingo questi dati sottolinea alcuni particolari :
– l’ impronta celtica della formazione ricevuta in eta’ giovanile
– la volonta’ insistita e permanente di edificare Templi carichi di valenze simboliche
– il culto per la Madonna , che chiamo’ sempre e solo “ Notre Dame “
– l’ ideazione della figura del Monaco –Cavaliere, sul modello di Galaad , uomo nobile e puro alla ricerca del Graal.
Concluso il Concilio di Troyes i primi Templari tornarono a Gerusalemme , lasciandosi alle spalle l’ Europa , le “terre d’oltremare “.
In poco tempo Bernardo di Chiaravalle avrebbe trasformato l’ Ordine Cistercense , sull’ orlo della rovina economico finanziaria , in un’ organizzazione ricca, florida e molto potente : avrebbe trasformato i Cistercensi nella piu’ influente organizzazione del mondo cristiano dell’ epoca.
Non e’ inutile ricordare alcuni elementi che concernono la storia e la formazione di Bernard de Clairvaux sui quali si sofferma la fonte di queste note:
– l’ abbazia di Clairvaux era sorta sul terreno donato a Bernard dal Conte di Champagne , la cui corte aveva sede a Troyes ;
– proprio a Troyes si svolse il Concilio e prese corpo la letteratura sulla ricerca del Santo Graal.
– Ugo di Payens era alle dipendenze ,in qualita’ di vassallo , del Conte di Champagne ;
– un altro Cavaliere fondatore dell’ Ordine dei Templari, Andre’ de Motbard , era zio di Bernard.
– Bernard . ultimo Padre della Chiesa , era un mistico :gli altri religiosi lo consideravano con diffidenza perche’ vicino alla “gnosi “(gnosi sta come sapete per “conoscenza diretta” ) .
Secondo ricercatori e appassionati della materia Troyes fu un centro di studi esoterici radicato nelle origini celtiche del luogo : cio’ avrebbe determinato o agevolato e promosso nel XII secolo la nascita e la proliferazione delle leggende riguardanti la ricerca del Graal.
Da Troyes e dintorni partirono alcuni dei cavalieri che ,ospitati nelle stalle dell’ antico tempio di Salomone si dedicarono per nove anni alla ricerca dei reperti che avrebbero portato al Papa , inducendolo a indire entro pochi giorni il Concilio . Concilio di Troyes destinato a sancire la fondazione (e l’ approvazione della Regola ) dell’ ordine dei Templari. Non sappiamo cos’ abbiano reperito i nove durante gli scavi .I fatti depongono per zone d’ ombra e misteri di non agevole comprensione. La polvere accumulata dai secoli su una vicenda esposta alle manipolazioni dei “non addetti ai lavori” ha reso arduo il compito degli studiosi .
La scoperta dei rotoli di Qumran , la loro decifrazione hanno reso evidenti lacune e aspetti non “ufficializzati “della vicenda umana del Cristo nella forma proposta ai credenti dai Vangeli sinottici: aspetti scomodi per la Chiesa di Roma.
Il Rotolo di Rame , tradotto dagli studiosi di Manchester , contiene riferimenti a quantita’ rilevanti d’ oro , vasellame prezioso e a un “Tesoro” non meglio precisato.
E’ credibile secondo Bigmamini questa ipotesi. I Sacerdoti del Tempio di Salomone pensavano che l’ invasione dei legionari di Tito nel 70 d.c. avrebbe comportato rischi seri per il contenuto del Tempio. I Custodi della Legge e del Tempio avrebbero riposto nel Sancta Sanctorum e in altri siti reconditi metalli preziosi destinati a distrarre le milizie di Roma dal “vero “ tesoro”.
Ipotesi, in mancanza di prove documentali e di materiale che consentano di suffragare quanto sopra .
Non e’ un caso ,pero’ che dal 1128 al 1318 sia stato progettato e realizzato un numero di Cattedrali gotiche , finanziate in gran parte dai Templari ,largamente superiore a quello edificato in precedenza e nei secoli successivi.
Altra nota dell’ Autore del saggio e’ quella relativa alla nascita repentina di uno stile , il gotico , databile intorno al 1130, che decadde e scomparve altrettanto rapidamente dopo l’ apogeo raggiunto tra il XII e il il XIV secolo .
Per Bignamini si passò in modo privo di gradualita’ qualitativa , tecnica e metodologica dalla concezione semplice e statica del Romanico , caratterizzato da una concezione definibile come “orizzontale “ allo slancio “verticale “ ardito e “dinamico “ del gotico . Ricordo che lo stile romanico vanta capolavori di straordinaria bellezza, come le chiese di Tuscania nel Viterbese e le pievi diffuse ovunque in Italia .

Quanto al nome “gotico “ mi soffermai in Tavole precedenti sulla sua origine . Nulla a che fare con i Goti , scomparsi secoli prima .
Fulcanelli , alchimista francese , ricollega al termine “goetia “ ( magia ) ed “argot” (gergo ) la sua nascita: art-gotique non sarebbe altro ,secondo Bigmamini ,che la fusione dei due vocaboli o la deformazione di “ ergotique”, lavoro ergotico , esoterico.
Anche l’ ubicazione delle cattedrali gotiche non sarebbe estranea all’ interpretazione dell’ architettura come espressione ai massimi livelli simbolici dell’ elevazione dello Spirito
nello spazio attraverso la materia in costruzione .
Basti riflettere sul dato che le prime cattedrali furono edificate sui luoghi di culto dedicati alle
“ Vergini Nere “ druidiche . Non solo , le cattedrali gotiche furono dedicate ed intitolate alla Vergine ( “Notre Dame) secondo i dettami di Bernard de Clairvaux e della regola Templare .
La Notre Dame delle cattedrali sarebbe divenuta il tramite , il punto di snodo e di congiunzione tra la Vergine degli Inferi e la Vergine celeste : tutte e tre sarebbero un simbolo universale che rappresenta la Vergine dei Filosofi , Materia Prima o Iside degli alchimisti.
Sembra che durante gli scavi eseguiti nell’ Isle de la Cite’su cui sorge Notre Dame de Paris gli archeologi abbiano rinvenuto tempo fa’ le rovine di ventidue chiese antecedenti alla sua costruzione . Una di queste sarebbe il santuario merovingio dedicato a St.Etienne , elevato sui resti di un tempio dedicato anticamente ad Iside.
La tradizione (o leggenda ) narra che l’ Iside egizia si sia unita ad Ammael , angelo caduto , che le avrebbe rivelato segreti della magia : sarebbe la stessa figura di Iside effigiata nelle cattedrali gotiche edificate dai Templari .
La Vergine della Terra attinge dalla Vergine sotterranea il fluido vitale nell’ insieme delle leggende che percorre la storia i questo Ordine avvolto ancora oggi da un alone di mistero che gli studi storiografici non hanno del tutto diradato.
D’altronde occorre spiegare con un’ intenzione determinata e precisa la collocazione delle Cattedrali al di sopra di grotte e corsi d’ acqua , autentici fiumi sotterranei .
E come non riflettere sui campi geomagnetici dei quali si e’ tanto scritto e parlato tempo fa’ , capaci di influire sulla psiche umana e sul corpo? Lascio ad altri il compito di decifrare l’ attendibilita’ scientifica e la verosimiglianza di quanto sopra.
Esiste un sottile filo che lega il ritorno dei templari dalla Palestina , la fioritura del gotico da un lato e la fine ”ufficiale “ dell’ Ordine con il declino di una forma d’ arte complessa , ricca di simboli , ardita ed estremamente articolata .

Alcuni hanno sostenuto che le tecniche di costruzione altro non siano che il portato di una lunga catena iniziatica, partita dai sacerdoti egizi, passata attraverso Mose’ad Hiram e Salomone e da questi ai Templari , dopo secoli di oblio e di mistero. Un tentativo di riproporre con l’ opera dell’ Uomo attraverso l’ applicazione delle sue conoscenze tecniche i momenti essenziali della Creazione. Una leggenda vuole che in Notre Dame de Paris, una vetrata contenesse in uno dei suoi frammenti il segreto della pietra filosofale caro agli alchimisti che la frequentavano assiduamente e gli elementi essenziali del cosiddetto ” salto di materia “ .
Dante , Fedele d’ Amore e Tommaso d’ Aquino frequentarono Parigi .
Non e’ inutile ricordare che dopo il 1320 papi e vescovi della chiesa di Roma tentarono di distruggere gli elementi simbolici delle cattedrali ma essi ancora sopravvivono : sono dati che riconducono alla matrice alchemica (per esempio in Notre Dame de Paris la figura dell’ alchimista che protegge l’ Athanor , la fissione del mercurio filosofale , i colori dell”Opera” , l’ Athanor e la Pietra , lo scudo ermetico).
Prescindendo dalla matrice alchemica delle figure sopra riportate e’ importante rammentare che dopo il rogo che consunse De Molay nel 1314 ( il rogo dovrebbe marcare agli occhi degli storici e dei profani la fine dell’ Ordine Templare, la sua distruzione da parte del potere politico avido di danaro del re di Francia e del papa che se ne rese complice) , la simbologia di cui parliamo sopravisse grazie alla vita occulta , clandestina, dell’ Ordine.
Nel testo del GOI edito nel 1991 ( “riflessioni muratorie “) cui si ispira la Tavola , si richiama l’attenzione sul fatto che Firenze puo’ essere considerata una delle quattro direttrici ,insieme a Germania , Scozia e Spagna di diffusione dell’ Ordine dei Templari nella sua forma “occulta”. Cio’ in relazione all’ interpretazione che Fulcanelli da’ del Baphomet , riferendosi ad un affresco delle Stinche in cui e’ evidente la simbologia templare .
A Firenze si affermo’ e si diffuse una “scuola “ di poeti e prosatori dediti alla redazione di versi e scritti caratterizzati dal ricorso ad un gergo oscuro , scarsamente accessibile “ alla “gente grossa “. Cavalcanti , Frescobaldi, Lapo Gianni, Guido Orlandi, Cino da Pistoia , Francesco da Barberino, Dante Alighieri. Fedeli d’ Amore innamorati della Fede santa ,di “Madonna intelligenza “, della “Donna “ del Cantico dei Cantici .
L’ amore dei Fedeli di Firenze era un amore iniziatico e la Donna che amavano era una dottrina segreta avversa ai dogmi ufficiali della chiesa di Roma ,al potere temporale dei papi , alle pretese egemoniche dell’ apparato curiale .
Dante si trovava a Parigi nel periodo in cui si svolse il processo farsa a Jacques de Molay
Bignamini sostiene che a Vienna esistano due medaglie .Sul dritto , l’ effigie di Dante e di Pietro da Pisa , sul rovescio le lettere FSKIPFT ( Fidei Sanctae Kadosh Imperialis Principatus Frater Templarius ). Chiara la derivazione dalla “setta “ delle fede santa di cui Dante fu dignitario con il titolo di Kadosh , dall’ ebraico “consacrato”. Una terzina del poeta fiorentino contiene il Nekam Adonai dei Kadosh Templari ( “vendetta mio Signore “).

“ O Signor mio , quando saro’ io lieto A veder la vendetta che nascosa
Fa’ dolce l’ ira tua nel tuo segreto?”

Alla luce di questi fatti non sarebbe fantasiosa l’ ipotesi della nascita della Massoneria non nell’ Inghilterra del XVIII secolo ma nella Firenze di cinque secoli prima.
Chi osserva lo studio del Duca Francesco De’ Medici affrescato dal Vasari , nota che la simbologia e’ molto vicina alla rappresentazione di un Tempio Massonico.
In Spagna, qualche tempo dopo ( seconda meta’ del XVI secolo ) il primogenito di una famiglia nobile avviato alla carriera militare fu educato dall’ Ordine dei Cavalieri di Cristo .Dopo aver preso i voti fondo’ un ordine religioso destinato a influire in modo determinante sulla storia politico-sociale e culturale del vecchio continente , dell’ America Latina, dell’ Asia ( pensate a Matteo Ricci ) .
La storia di Ignazio da Loyola presenta analogie suggestive con la biografia di Bernard de Clairvaux.
Basta riflettere sulla struttura voluta da Ignazio per la sua Compagnia ,dotata di una regola
“ militare “ , in antitesi con la gerarchia ecclesiastica. La sua regola infatti era destinata a formare
“ Maestri” , una classe dirigente. Nelle intenzioni del Loyola traspare la volonta’ di formare consiglieri e non principi , come molti anni prima avevano fatto Ugo di Payens e i suoi fratelli.
Nel 1990 uno studio inglese sostenne la tesi della derivazione dei Gesuiti dai Templari , con varie argomentazioni che non trovarono obiezioni nella Compagnia di Gesu’ e non suscitarono secondo l’ autore del saggio controversie nel mondo cattolico .
L‘ attualita’ del pensiero Templare non può essere messa in discussione . I Templari apparvero in un momento storico che vedeva l’ Europa in profonda crisi , in disfacimento per le tensioni millenaristiche . Portatori di ideali, i Cavalieri fedeli alla regola di San Bernardo erano consapevoli di dover elaborare e far crescere la dottrina lontano dal mondo secolare , al riparo dal suo frastuono . La dottrina di cui erano testimoni ed attori si sarebbe evoluta nel silenzio delle Commanderie e all’ interno di ferree regole di carattere iniziatico.

Questo non comporto’ l’ isolamento dei Cavalieri dal mondo secolare . La consapevolezza di dover operare per il miglioramento degli uomini , del tessuto sociale , contrastando in nome dei propri principi i “poteri forti” dell’ epoca , non li rese estranei al mondo circostante. Anzi accrebbe la loro capacita’ di costruire un sistema di rapporti che li avrebbe trasformati nei primi veri economisti e banchieri del medioevo e del mondo moderno.
Inoltre l’ agronomia , le sue tecniche , la matematica mutuata in parte dagli arabi, la fisica, l’economia e la finanza, l’ architettura li videro cultori appassionali e creativi.
Il messaggio che ci viene dai Templari agli inizi del terzo millennio dell’ era volgare consiste nell’ indicazione a perfezionare la propria via spirituale , la cultura teorica , le conoscenze iniziatiche per riversarne sul mondo profano la ricchezza di
contenuti .Tutto questo per non esaurire all’ interno del Tempio la luce che ne deriva. Il contrasto con l‘ oscurita’ del mondo esterno e con la sua poverta’ di prospettive, di valori e significati rende piu’ luminoso e incisivo l’ esempio dei Cavalieri del Tempio. E se da un lato e’ vero quanto sostiene nei suoi scritti il filosofo Tommaso Campanella “ il silenzio e’ per lo spirito cio’ che il digiuno e’ per il corpo” , la riservatezza e il raccoglimento del Tempio in cui ci riuniamo deve indurci ad aperture verso il mondo profano . Mondo che a dispetto dell’ evoluzione scientifica e tecnologica registrata negli ultimi decenni e’ o sembra condannato a un processo di involuzione culturale, spirituale ,conoscitiva ed etica senza ritorno.

III mese dell’anno di VL 6009

R.:L.: Resurrezione 144 all’Oriente di Civitanova. È lo spirito che la anima.
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