Donne e massoneria

L'ALTRA METÀ DEL CIELO

“Le persone ammesse membri di una Loggia dovranno essere uomini buoni e veri, nati liberi, di età matura (….), non schiavi, nè donne, nè uomini immorali (….), ma di buona reputazione”

Così recitò l’articolo 3 delle Costituzioni Massoniche redatte nel 1723 da James Anderson, fondatore della Massoneria moderna, in cui designava i requisiti per essere iniziati alla Massoneria: la libertà, la moralità, ma soprattutto non essere donna.

Questo perché all’epoca la donna era considerata un essere debole e inferiore intellettualmente, priva di ragione e di equilibrio, dominata dall’istinto, di un livello morale inferiore all’uomo, quindi non adatta al progresso dell’umanità.
La prima donna iniziata alla Massoneria fu Elisabeth Aldworth, nacque nel 1695 da un padre irlandese, Arthur St Leger, primo Visconte Doneraile della Contea di Cork e sposò Richiard Aldworth di Newmarket.
Nella prima parte del XVIII secolo le Logge massoniche si riunivano regolarmente in case private, per cui Elisabeth entrò in giovane età in contatto con la Massoneria perché le riunioni si tenevano proprio in casa di suo padre; questa Loggia era iscritta al numero 150 della Gran Loggia d’Irlanda ed Elisabeth seguiva i lavori di Loggia in una stanza adiacente.
Sembra che la stessa Elisabeth fu una delle firmatarie del Irish Book of Costitutions del 1744 e si occupava prevalentemente delle regalie massoniche, una specie di intrattenimento massonico i cui introiti erano destinati ai poveri e bisognosi; morì nel 1773 ed ebbe l’onore di una sepoltura massonica.
La co-Massoneria internazionale fu iniziata in Francia nel 1882 con l’iniziazione di Maria Deraismes nella Loggia “Libres Penseurs”, iscritta regolarmente nella Grande Loge Symbolique de France, e con l’aiuto del dott. Georges Martin, la Deraismes iniziò (Parigi 1893) 16 donne nella Loggia Le Droit Human, composta da uomini e donne.
In Inghilterra, Francia e altre nazioni le donne entrarono nella co-Massoneria seguendo la giurisdizione internazionale della Loggia Le Droit Human, ammettendo sia uomini che donne o solo donne, secondo giurisdizioni locali.

In America settentrionale le donne non avevano niente a che fare con gli Ordini massonici, ma si riunirono sotto un Ordine autonomo che si chiamava (Boston 1850) “Order of the Eastern Star” (in Italia Stella d’Oriente).
In Olanda esiste un Ordine femminile completamente separato dalla Massoneria, anche se riconosciuto dalla Massoneria ufficiale, che si chiamava “Order of Weavers” (Ordine delle Tessitrici) che usano i simboli della tessitura invece che quelli della Massoneria.
La Grande Loge Symbolique de France e altre giurisdizioni riconoscono le donne nella Massoneria che sono equiparate agli uomini.
In Italia, pur riconoscendo che la Massoneria è per soli uomini, sia il Grande Oriente d’Italia che la Gran Loggia Regolare d’Italia riconoscevano l’Ordine della Stella d’Oriente, in cui sono ammesse solo donne con vicoli di parentela con Massoni.
Invece, la Gran Loggia d’Italia ha una obbedienza mista, come quella francese, in cui gli uomini sono equiparati alle donne nella stessa Loggia e possono accedere entrambi a cariche elettive.
In sostanza, la Gran Loggia Massonica Femminile d’Italia (GLMFI) è l’unica esistente in Italia e riconosciuta al livello internazionale: era costitituita da un Consiglio Federale democraticamente eletto ed era retta da una Gran Maestra che poteva essere eletta annualmente e non più di tre volte consecutive alla stessa persona.
La GLMFI è membro effettivo dall’ottobre del 1995 del CLIPSAS (Centro di cultura e di informazione delle Potenze Massoniche firmatarie del trattato di Strasburgo del 22 gennaio 1961) e del CLIMAF dal marzo del 1996 (Centro di Cultura Internazionale della Massoneria Femminile).
Nel novembre del 2000 ha concorso a fondare l’Unione delle Obbedienze Massoniche del Mediterraneo e ha scambi culturali con organizzazioni che praticano l’obbedienza dell’iniziazione femminile nel concetto dell’uguaglianza della diversità.
In Italia il movimento massonico femminile iniziò nel XIX secolo e fu particolarmente vivo nel Risorgimento con la Carboneria femminile, composta da donne che col nome di “giardiniere” si riunivano in “giardini”, che erano l’equivalente delle “vendite” della Carboneria; erano attive fin dal 1821 a Milano e a Napoli.
Erano costituite da apprendiste e maestre, successivamente fu istituito il “Sublime Maestra”, le maestre normalmente portavano un piccolo pugnale tra la calza e la giarrettiera per ogni evenienza pericolosa.
Facevano parte delle “giardiniere” le più in vista della nobiltà e della borghesia meneghina dell’epoca, tra cui: Bianca Milesi Moyon, Teresa Casati Confalonieri,

Maria Gambarana Frecavalli, Matilde Viscontini Dembowski e avevano come segno di riconoscimento, un pò complicato per una donna: un semicerchio della mano sinistra toccandosi la spalla sinistra e con la destra battendo tre colpi sul cuore.
Successivamente nacquero ben presto le associazioni di natura paramassonica femminile, chiamate Logge di Adozione.
Queste Logge femminili assorbirono alcuni aspetti della Massoneria rivisti in un atipico mondo iniziatico e si prefiggevano un rinnovamento culturale, filosofico e politico delle donne.
La tolleranza religiosa, la libertà e il razionalismo furono i temi principali e peculiari dei sentimenti di queste donne e fu un primo tentativo dell’emancipazione della donna, anche se non poteva essere equiparato a quello di oggi.
A questo proposito fu creato a Napoli un Comitato Centrale Femminile di Emancipazione che accomunava donne e uomini iniziati e donne comuni.
Forti dei principi dell’emancipazione delle donne, coinvolsero anche le Logge massoniche ufficiali, tanto che si rivolsero a Giuseppe Garibaldi, emblema della Massoneria italiana dell’Ottocento e Gran Maestro ad vitam, che lo considerò un possibile veicolo di diffusione di possibili principi massonici e laici nella società italiana.
Dopo un interminabile e angoscioso dibattito all’assemblea annuale dell’Ordine Massonico se accettare o meno le Logge massoniche femminili nella Massoneria ufficiale, ma alla fine dell’Ottocento fu data a questa spinosa questione una sentenza definitiva.
Fu sentenziato solennemente che le donne non potevano far parte della Massoneria ufficiale perché non era prevista dalle antiche leggi, che le Logge paramassoniche creavano un danno all’Istituzione ufficiale e che la condizione ancora servile della donna avrebbe creato un impedimento all’opera massonica. Nel XX secolo si assistette ad un marcato condizionamento massonico delle Logge femminili da parte della Massoneria ufficiale, basate sul superamento dei principi del secolo scorso, bensì all’elevazione morale e intellettuale della donna secondo i principi massonici e alla loro istruzione.
Nacque così un’autorità massonica femminile chiamata Gran Loggia Mista Simbolica d’Italia con l’elezione di una Gran Maestra.
Negli anni Sessanta si assistette ad una scomparsa della Massoneria femminile, però rimasero alcune Logge miste all’obbedienza maschile della Gran Loggia ALAM, Obbedienza di Piazza del Gesù.
Negli anni Ottanta si assistette a un ritorno della Massoneria femminile sempre più autonoma da quella maschile e dipendente solo da se stessa, caratterizzata da autodisciplina, dalla capacità di apprezzare la propria libertà e indipendenza.

Alle soglie del nuovo secolo, nonostante i divieti imposti e reiterati della Massoneria ufficiale che considerava illegittima l’iniziazione femminile, la donna libera muratrice assunse un carattere non solo italiano, ma europeo e internazionale.
Attualmente vi sono in una cinquantina di Stati delle Logge co massoniche: in particolare in Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Olanda, Australia, Cile, Belgio, Brasile, Perù, Venezuela, Grecia, Messico e Francia.

R.:L.: Resurrezione 144 all’Oriente di Civitanova. È lo spirito che la anima.
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