La tradizione sacra per l’identificazione del tempio dell’uomo
IDENTIFICAZIONE SACRA DEL TEMPIO Per quale scopo ci riuniamo ?
DOPO LA MORTE MEDITAZIONI SULL’ESISTENZA DELL’ANIMA.
La Tavola che mi accingo a tracciare, sicuramente, non ha la presunzione di rappresentare una pietra miliare del pensiero Libero Muratorio ma, semplicemente, vuole essere un invito ed uno stimolo ad una meditazione profonda e mirata, come dovrebbe sempre accadere nei Lavori di Loggia.
Un invito a meditare sull’ argomento in questione, perché questo lavoro rappresenta il risultato modesto, la sintesi ,delle mie riflessioni in 15 anni di appartenenza all’Obbedienza.
Riflessioni che vogliono solamente rappresentare un contributo, discreto ma spontaneo e, non nascondo, difficoltoso, ad affrontare quello che è, ed è sempre stato, il più grande mistero dell’esistenza dell’Essere Umano e, nella fattispecie, di tutte le “Società” o “Confraternite” a carattere esoterico.
Nei testi della Tradizione Esoterica, spesso si fa riferimento ai “Misteri”.
Per il dizionario della Lingua italiana il mistero è ciò che resta escluso dalle normali capacità intuitive o conoscitive dell’intelletto umano…; nelle nostre letture spesso ci siamo incontrati con Dottrine o Religioni Misteriche o Misteriosofiche : nome, questo, composto da mistero, cioè quello che è sconosciuto all’intelletto umano e da Sophia, ovvero sapienza, conoscenza e quindi, in sintesi, i Culti o Dottrine Misteriche sono le Dottrine che evocano la conoscenza di ciò che non si
conosce !!
Il discorso sembra ingarbugliato, ma cercherò di chiarire quello che voglio dire nel corso del tracciamento di questo lavoro.
Vediamo quali sono le cosiddette Religioni o Culti Misteriosofici o Misterici o, semplicemente i “Misteri” a noi conosciuti, in quanto ci sono pervenuti frammenti di testimonianze dell’ epoca in cui sono stati praticati.
Misteri Eleusini : religione prima della città di Eleusi, poi di tutta la Confederazione ateniese e di Atene in particolare, fondata sul mito di morte e rinascita di Persefone. Persefone, figlia di Demetra, la Dea Madre o la grande Madre Terra, và in sposa a Ade, dio del Mondo dei Morti e scompare dalla terra; la madre, Demetra è disperata per tale perdita e la Terra sfiorisce con lei.
Zeus per impedire la distruzione della Terra consente a Persefone di ritornare in vita, ma Ade, reclamando i suoi diritti, fa si che la sposa torni periodicamente da lui, cioè nel mondo dei morti.
Quindi ogni sei mesi si ripropone il ciclo della vita e della morte che osserviamo nella natura e qui si rappresenta anche il concetto di morte e rinascita dell’Uomo.
Misteri Mitraici : dopo la lotta tra il Dio Mitra e il Sole Helios che vede vincitore il primo, si ha l’unione delle due entità divine e il sacrificio divinatorio del Toro Cosmico o Universale. Dalla morte di questo, dallo spargimento del suo sangue e del suo seme, prendono vita tutte le specie animali e vegetali della terra.
Si esprime, in questo Rito, il concetto di rinascita dopo la morte e la certezza dell’esistenza dell’anima e della possibilità per questa di pervenire , attraverso le sette sfere planetarie, all’ “aeternitas”.
Inoltre, in Persia da cui prende origine il suo culto, il dio Mitra, associato ad altri due Dei : Cautes e Cautopates, faceva parte di una Trinità divina.
Misteri Dionisiaci : il nome Dionisio o Iacchos (da cui deriverà il nome Bacco per i Romani) significa “nato due volte”.
Generato da Zeus e Semele, una mortale uccisa dallo splendore folgorante rivelato dell’amante, quando era gravida al 6° mese.
Zeus, per salvare il frutto del suo concepimento una volta morta la madre, si fa innestare il feto nella coscia e porta a termine così la gestazione.
Una volta nato, Dionisio deve subire le ire vendicative e persecutorie di Hera, moglie di Zeus. Questa, dopo vari tentativi di far uccidere il giovane, sempre protetto dal padre, convince i Titani che riescono nell’impresa : uccidono Dionisio smembrandolo e bruciandolo col fuoco purificatore.
Ma la morte riguarda solo la parte umana di Dionisio, che rinasce come divinità pura e , per vendicarsi di Hera, discende nel “sottomondo” da dove preleva la madre Semele, la rende immortale e la conduce all’Olimpo tra le Divinità.
Stessa cosa fa con Arianna, donna con la quale si era precedentemente sposato. Questo potere di rendere immortali Arianna e Semele, non era senza conseguenze nel culto dionisiaco, aperto a tutte le classi sociali anche le più umili, dove veniva alimentata la speranza di poter accedere , per mezzo del Dio, ad una condizione “post mortem” di carattere celeste.
Notare in questo mito quanti casi di morte terrena e rinascita in uno stato “superiore”. Misteri Isidei : altro mito di morte per smembramento e di rinascita. Osiride, marito di Iside, viene ucciso e fatto a pezzi dal fratello Seth per usurparne la sacra potenza. Iside, disperata, inizia la cerca, ritrova i pezzi del marito, li ricompone e con lui si accoppia generando Horus, reincarnazione di Osiride stesso. Horus, per vendicarsi uccide Seth.
La rinascita di Osiride è stata possibile grazie a Iside, dea della creazione, cioè della rigenerazione, o meglio, della rinascita.
Quindi, oltre all’evidenza del mito di morte e rinascita, siamo di fronte ad un altro caso, questo nato e sviluppato nel bacino del Mediterraneo, di una Trinità di divinità : Iside, Osiride e Horus.
Misteri Orfici : basati sulla discesa del cantore Orfeo nel mondo dei morti, per recuperare la donna amata Euridice, e il suo tentato ritorno nel mondo dei vivi.
Per gli Orfici il “daimon”, cioè l’Anima, è la parte pura di noi, che però è imprigionata nella parte impura che è il corpo.
Vogliamo notare la riproposizione di questo concetto, ritenuto essenziale, nella religione dei Catari, oltre a quelli dell’astinenza sessuale e alimentare pure presenti nella Dottrina Orfica.
Per gli Orfici, durante il corso della vita l’anima non può manifestarsi bene perché ostacolata dal corpo, le uniche occasioni in cui si può manifestare è quando il corpo è più debole o, meglio ancora, quando ha cessato di vivere.
Quindi la morte non è qualcosa di negativo, bensì qualcosa di sublime, è la liberazione dalla parte peggiore di noi, rappresentata dal corpo terreno. Altra credenza orfica è quella della reincarnazione, ossia della trasmigrazione delle anime.
Essendo la vita terrena una sorta di espiazione delle colpe originarie, – anche questo concetto presente nella religione dei Catari -, se conduciamo una vita retta, una volta morti, la nostra anima non si incarna in un altro corpo e vive libera; se però ci comportiamo male, allora si reincarna in un altro corpo e così via, fino a quando non riusciamo a comportarci bene. E’ verosimile che questo concetto di reincarnazione sia di provenienza orientale.
Vogliamo notare, anche in questo mito, la credenza nell’esistenza dell’anima e la presenza nel rituale del concetto di morte e rinascita.
Le conoscenze che abbiamo di queste religioni, come detto, sono frammentarie e, ovviamente, incomplete, ma sufficienti per capire qual è il significato fondamentale dei Riti per mezzo dei quali si celebravano funzioni esclusivamente per gli adepti ( questo è il significato del termine Esoterico ) e per mezzo dei quali venivano eseguite Iniziazioni solo per pochi eletti.
Il punto sul quale vorrei porre l’accento è proprio il Rituale di Iniziazione tramandatoci dalla Tradizione Primordiale, ove si vuole incarnare il personaggio del Mito nell’iniziando il quale, quindi, nel corso della sua Iniziazione, diventa Persefone, o Dionisio, o il Toro Universale, o Osiride.
Voglio dire che in tutte le Iniziazioni delle suddette religioni, il significato che si propone con il Rito è sempre il medesimo : l’Iniziando deve giungere alla morte per poi rinascere a nuova vita, ad un livello “psichico” superiore.
E’ chiaro il concetto di morte e rinascita !
I Fratelli Maestri sanno che anche in Massoneria esiste un intenso e significativo Rito di morte e rinascita del quale, però, adesso non possiamo parlare in quanto stiamo lavorando in Camera di Apprendista.
Ma gli antichi Rituali Esoterici di Iniziazione si sviluppavano maggiormente intorno alla morte per esorcizzare il timore che questa ha sempre prodotto nell’Uomo, o si accentravano sul concetto di rinascita perché sapevano che c’è dell’”altro” oltre questa vita terrena ?
Dopo o contemporaneamente alle Religioni o Culti Misterici, gli scrittori classici, Socrate e Platone su tutti, hanno chiaramente affermato l’esistenza dell’Anima e la sua immortalità.
In alcune religioni orientali si parla chiaramente della reincarnazione dell’Anima in un corpo più bello e più importante se in vita il defunto si è ben comportato, o in un animale sporco e abietto se, invece, il comportamento non è stato irreprensibile.
Il Cristianesimo stesso, forse mutuando anche questo dalla cultura classica e pagana, parla chiaramente dell’immortalità dell’Anima.
Il termine Iniziazione, che , dal Latino “in-ire”, significa andare dentro, cioè entrare, dove ci porta ad entrare ? Non potrebbe significare entrare nel mistero ? Quale Mistero ? Non potrebbe essere il mistero della Morte o, meglio, di cosa c’è, se c’è qualcosa, dopo la morte terrena ?
E, spero si cominci a capire dove voglia andare a parare questo mio invito alla meditazione.
Dai tempi della preistoria, l’Essere Umano ha dovuto spiegarsi le cause e il significato di innumerevoli fenomeni e manifestazioni che, quotidianamente, la natura sottoponeva alla sua attenzione, alla sua fame di ricerca, sempre mossa dalla sua voglia di conoscenza.
Con l’ostinata volontà dell’Essere Umano di cercare delle “spiegazioni”, sono progredite la ricerca, la scienza e la civiltà; i fenomeni che all’inizio della storia della Specie Umana erano considerati soprannaturali, man mano che progrediva la “conoscenza”, sono diventati sempre più “naturali”.
L’astrologia, cioè lo studio degli astri e del loro corso e, ancor più, l’astronomia, ovvero lo studio dell’influsso degli astri sui fenomeni terrestri, hanno contribuito a spiegare quelli che erano stati i misteri della natura.
La scienza, che ha mandato l’Uomo a passeggiare sulla Luna, ha spiegato catastrofi naturali ed innaturali, sviscerando i meandri della materia fino ad arrivare a scoprire la potenza dell’atomo.
Molte malattie, nel corso dei secoli, da incurabili e mortali, sono diventate curabili, alcune addirittura debellate, altre ancora oggetto di studio.
Eppure, per un solo “Mistero”, il più grande di tutti i tempi, non è cambiato nulla dalla preistoria ad oggi : la Morte , o meglio il “dopo la morte” di questo corpo terreno !
Da sempre, menti superiori, illuminate, non si sono accontentate di credere che tutto finisca con la necrosi putrescente dei nostri organi e tessuti e hanno cercato spiegazioni nella Filosofia ove non ne trovavano nella Scienza.
Scopo ultimo e supremo della Mente Eletta : la ricerca della Sapienza, cioè della Conoscenza Assoluta, che risponde alla nostra domanda : cosa c’è dopo la morte ? Domanda che, forse, da sempre, in molti si pongono, ma solo pochi, gli eletti, gli illuminati, ne cercano la risposta.
Altro elemento di riflessione : la “ricerca”.
La ricerca esoterica per antonomasia è la cerca del Graal; ma cos’è il Graal ? Non potrebbe essere la Sapienza o Conoscenza Assoluta, cioè la conoscenza del più grande mistero che avvolge e sconvolge l’Essere Umano dalla notte dei tempi ?
E come facevano le Dottrine Misteriche o Misteriosofiche a trovare la risposta ?
Che qualcuno abbia mai trovato la risposta non ci è dato saperlo, sicuramente l’hanno cercata, anche con prove fisiche, durante il Rito di Iniziazione.
Sembra infatti che i Misteri Eleusini si distinguessero in Piccoli e Grandi Misteri; ai secondi potevano accedere solo gli elementi migliori che avevano già fatto il loro ingresso e le loro esperienze nei primi.
L’accesso ai Grandi Misteri comportava anche il superamento di prove fisiche che rasentavano il rischio della vita attraverso meccanismi di perdita o di esaltazione della coscienza.
Così come gli Sciamani delle tribù primitive alterano il loro stato di coscienza con ipossie cerebrali indotte o, più frequentemente, con sostanze stupefacenti di tipo allucinogeno, per “entrare” in uno stato di trance e per potersi mettere in contatto con uno “stato extracorporeo”.
Sia l’una che l’altra metodica, se reiterate, provocano alterazioni cerebrali permanenti; forse è per questo che, presso le tribù indigene del Nord America, le persone “psichicamente diverse” venivano rispettate e tenute in alta considerazione, perché ritenute in grado di mettersi in contatto con le Anime dei Morti.
In ogni civiltà di ogni latitudine, le menti migliori hanno sempre cercato la risposta alla domanda : cosa c’è dopo la morte ?
Dopo la Civiltà dell’Antico Egitto, dove addirittura si cercava di conservare il corpo destinato al ritorno dell’anima, gli scrittori classici sono stati i più audaci nel tentare una risposta; hanno dato per certa l’esistenza dell’Anima !
Poche sono state però le descrizioni delle sue manifestazioni o presenze se non da un punto di vista assolutamente soggettivo e, quindi, del tutto dogmatico per gli altri. La Libera Muratoria è una Obbedienza Iniziatica che si inserisce nella Tradizione Primordiale.
I suoi adepti si prefiggono l’obiettivo ultimo, dopo un lungo periodo di sgrossamento della pietra grezza per la costruzione del Tempio Interiore, di raggiungere la “Luce”. La Luce e la Sapienza sono la medesima cosa, o due cose distinte ?
Per me sono la stessa cosa e sono anche sinonimi di “Conoscenza Assoluta”, ovvero la conoscenza del più grande mistero, da sempre irrisolto del “dopo la morte”.
Infatti, i Liberi Muratori cercano la Luce, ma non so chi mai l’abbia veramente trovata; lavorano nei tre gradi di Apprendista, Compagno d’Arte e Maestro per raggiungere, rispettivamente, la Forza, la Bellezza e la Sapienza, ultimo stadio, questa, di un percorso iniziatico che dalla pietra grezza, dal blocco staccato dalla montagna, dovrebbe portare alla costruzione del Tempio, completamente libero dai vizi e del tutto permeato di virtù; non è questo uno stato di totale purificazione e, pertanto, idoneo e necessario per essere messo a conoscenza del mistero che è l’oggetto della nostra cerca ?
Per concludere, ritengo che le menti elette di ogni tempo, non soddisfatte di credere che tutto si possa concludere con la dissoluzione del corpo terreno, si sono poste il “dubbio” di una possibile esistenza “oltrecorporea” e “oltreterrena”, dove si potessero conservare tutte quelle “acquisizioni” messe insieme dalla specie umana nel corso della sua storia.
La Massoneria, seguendo la Via Iniziatica Tradizionale, vuole produrre il suo contributo intellettivo e spirituale per rispondere alla domanda che, da sempre, l’Umanità si pone.
Però, il fatto di dover credere, come esposto ed imposto negli Antichi Doveri, oltre all’esistenza di un Essere Supremo, anche all’immortalità dell’Anima, presuppone, intuitivamente, dover credere, innanzitutto, all’esistenza dell’Anima come nostra “sostanza”extracorporea che permane, in qualche modo, dopo la morte del corpo materiale.
Ma tale dettato, in quanto assiomatico, non è un dogma ?
E pensare che molti Massoni non fanno altro che asserire che la Massoneria è una “associazione” adogmatica…!!
E il dover credere all’esistenza e all’immortalità dell’anima, non potrebbe in qualche modo renderci appagati da questa certezza e rallentare la nostra personale ricerca della Luce ?
Non so se l’argomento trattato sia stato sufficientemente interessante per stimolare le vostre meditazioni, vorrei, però, esortare tutti noi a non abbandonare mai la nostra cerca, la cerca della Verità, della Conoscenza-Sapienza, la cerca della soluzione del Mistero del “dopo la morte”.
Auspico e quindi auguro, ad ognuno di noi, di giungere, alla fine del nostro Cammino Iniziatico, alla Conoscenza Assoluta-Sapienza, alla Luce, o meglio di giungere alla scoperta e al contatto con la propria Anima, ovvero, alla certezza della sua esistenza !!
Se riuscissimo a fare ciò avremmo sconfitto la paura della Morte e le nostre Anime potranno ricongiungersi allegramente in quel mondo superiore extraterreno, meta sublime dell’Anima dell’Iniziato.
R.:L.: Resurrezione 144 all’Oriente di Civitanova. e lo spirito che la anima.
IDENTIFICAZIONE SACRA DEL TEMPIO Per quale scopo ci riuniamo ?
SULL’ ANDROGINO L’archetipo androgino nasce dall’esigenza di unire la capacità