I gradi della conoscenza

CONOSCIENZA

Le tradizioni metafisiche, mistiche ed esoteriche sono concordi nel riconoscere un triplice grado di conoscenza, che scaturisce da livelli biologici, psicologici e spirituali.

  • Nella PSICOLOGIA TRANSPERSONALE (Assaggioli, Maslow, Wilberg) sono riconosciuti
    tre gradi di conoscenza:
    • Conoscenza sensoriale prelogica;
    • Conoscenza razionale logica;
    • Conoscenza spirituale trans logica.

Ognuna delle quali è convalidata da quella superiore.

  • In SAN GIOVANNI DELLA CROCE (mistica cristiana) si parla di: conoscenza delle creature
    (esperenziale), conoscenza di se stessi (introspettiva) e conoscenza di Dio (possibile solo nel “divino silenzio”, nel quale si trascende il dualismo soggetto/oggetto e l’incontro con Dio:

    “avviene per vie lontane dai sensi e dalla comune conoscenza naturale”.

    Questa situazione scaturisce dalla “notte oscura dell’anima”). San Giovanni della Croce insegna il metodo che porta alla quiete interiore.

  • I principianti possono avere, nelle abitudini della vita (come l’attaccamento a persone o
    cose), distrazioni che fanno regredire nel cammino verso l’unità con l’assoluto. Se invece l’interesse spirituale si mantiene, si va verso una fase decisiva del percorso: la notte oscura dell’anima. Essa è soprattutto il luogo dove agisce la fede, che procede nell’oscurità, cioè senza la conoscenza dell’obiettivo finale. La notte ha due modalità: la prima concerne gli opportuni sforzi dell’interessato, mentre la seconda viene conferita per grazia; si tratta di una progressiva trasformazione che in realtà si svela come processo di purificazione, durante il quale vengono persi gli attaccamenti ai sensi e alle facoltà psichiche (intelletto, memoria e volontà) ed ogni desiderio è ingannevole.
  •  I proficenti continuano il lavoro nella pratica di rinunciare a se stessi, cioè al proprio ego; in particolare la notte oscura (che qui è conosciuta come notte dello spirito) si manifesta come distacco da intelletto, memoria e volontà (che possiamo leggere come pensiero, immaginazione e desiderio). Il distacco dall’intelletto annovera la perdita di fiducia sul poter arrivare a conoscere lo scopo finale; il suo antidoto è la fede. Il perdere la fiducia nella memoria va intensa come l’immaginazione, e vede come antidoto la virtù della speranza. La perdita di fiducia della volontà, stavolta intesa come desiderio, ha come antidoto la carità, che consiste nell’amare quanto Dio ama (virtù teologali).
  • I perfetti si caratterizzano per due condizioni: l’intelletto che vive sempre nella notte oscura, ed il cuore che è pervaso d’amore. Ma la notte dei perfetti è notte soltanto perché, essendo la mente ormai vuota, la luce non è riflessa da nulla e perciò rimane invisibile e oscura. Qui il cuore è pervaso da un amore infuso, passivo. L’anima dovrà dare solo il suo assenso. La quiete interiore e la quiete profonda sono una cosa sola, l’anima non prova più dolore, non ha più paura quando lo accoglie. Si conosce la verità nascosta. Tutto è unità (contemplazione).
  • Ho ritenuto a valutare tra le filosofie e religioni orientali l’ ADVAITA VEDANTA, studio non duale dei veda. Anche nel vedanta si parla di una conoscenza superiore a quella razionale e sensoriale, conoscenza dell’assoluto, oltre ogni dualismo ed oltre ogni forma. Analogamente a quanto detto in precedenza, vediamo tre livelli di conoscenza: NAMAS o visione sensoriale/razionale, BUDDHI o visione intuitivo/sintetico e ATMAN o conoscenza di identità. La visione dell’Atman corrisponde alla visione del sostrato (zero metafisico); nel Vedanta la realtà è vista come una serie di involucri energici sovrapposti all’assoluto, e questi sono organizzati in tre livelli di manifestazione: il primo è il più semplice e materiale, il secondo più sottile e raffigura la parte psichica, ed il terzo è di natura spirituale. La mente è un ponte tra corpo e spirito ed è quella dimensione in grado di legarsi con lo spirito; la via nasce dall’annullamento dei pensieri razionali e dal volgersi della mente verso il silenzio (meditazione). Questo comporta un cambiamento dello stato di coscienza verso una ”coscienza trans-personale”, oltre i confini dei sensi e del pensiero. Conoscente e conosciuto diventano la stessa cosa. La conoscenza è il mezzo con cui si può sviluppare l’intuizione ed aprire l’occhio della contemplazione (terzo occhio). Questo dà la visione dello spirito.
  • L’ALCHIMIA, come tutte le vie spirituali, è un’accelerazione forzata del cammino evolutivo. Citando E. J. Gold:

“L’Alchimia è la disciplina in cui l’individuo usa la macchina biologica (apparato psicofisico che diventa forno, athanor) per raffinare diverse sostanze, combinandole, separandole e trattandole con vari mezzi durante un lungo periodo di tempo, mediante l’uso del calore lento (cioè mediante la applicazione inesorabile e ferma dell’attenzione), producendo nella macchina una mutazione elettrica e chimica, che è solo l’indicatore di una mutazione molto più profonda che riguarda il SE ESSENZIALE.”

In tutte le fasi del processo alchemico il motore è dato da: volontà + concentrazione (attenzione). Non parlerò dell’ Alchimia induista, taoista o buddista, ma di quella della tradizione ermetica che ha come testi di riferimento il Corpus Ermeticum e L’Asclepius (di Ermete Trimegisto). È l’ars regia come ci è stata trasmessa dalle vie esoteriche ebraico- cristiano- islamica, e che quindi percorre in maniera trasversale gnosi, qabbalah, sufismo e massoneria. L’ ARS REGIA può essere divisa in due sentieri: ALCHIMIA INFERIOR E ALCHIMIA SUPERIOR.
Nell’ Alchimia Inferior lavoriamo sulla trasmutazione delle “emozioni inferiori” (negative) in “emozioni superiori” (questo permetterà alla coscienza di identificarsi prima con l’Anima e poi con lo Spirito). L’ alchimia inferior ha tre fasi: la nigredo (OPERA AL NERO) dove avviene la creazione di un “testimone” (disidentificazione), la albedo (OPERA AL BIANCO) con la costruzione del “corpo di gloria” o “corpo dell’anima”, e la rubedo (OPERA A ROSSO, grande opera) con l’UNIFICAZIONE per mezzo del fuoco. Tutti i passaggi avvengono attraverso un processo di trasmutazione alchemica che è ESPANZIONE della COSCIENZA.

  • In Nigredo si crea “il testimone” che, con l’attenzione, opporrà resistenza alle immagini ed emozioni negative del DIALOGO INTERNO della mente (apparato psicofisico), creando un attrito che sviluppa un fuoco che ci consente di fabbricare il corpo dell’anima. Il Nigredo sta ad indicare l’annerimento, ”la cottura dei composti psichici che vanno in putrefazione”. Grazie alla osservazione distaccata quindi i composti psichici dell’apparato psichico e fisico giungono a scioglimento (solve). Le ceneri costituiranno la sostanza fine, la materia sottile per la costruzione del corpo dell’anima (COAGULAZIONE, CRISTALLIZZAZIONE O FISSAZIONE).
  • In Albedo il corpo “dell’anima” dotato di sensi sottili è costituito da “emozioni superiori” e quindi in grado di farci cogliere il mondo attraverso questi nuovi sensi. Stiamo cambiando la nostra struttura atomica. In Albedo trasferiamo la coscienza nel nuovo corpo. Il PIOMBO è stato tramutato in ARGENTO.
  • In Rubedo c’è l’UNIFICAZIONE di SPIRITO E MATERIA. Il se deve sciogliersi nell’UNO incondizionato. Tutto diviene una cosa sola, l’HERMAPHRODITO o REBIS. Il corpo dell’anima viene abbandonato, il SE si fonde con lo SPIRITO. L’ARGENTO è stato trasformato in ORO.
  • L’Alchimia superior o ars brevis , è il sentiero di crescita verticale per eccellenza. Si arriva direttamente alla conoscenza superiore senza dover lavorare sulla trasformazione della sofferenza. Avviene attraverso l’APERTURA DI CUORE IMMEDIATA e può venire per:
  • Un’estasi estetica (quando ci si lascia invadere dalla meraviglia di fronte alla bellezza), o
    per:
     Dedizione verso l’umanità (il fuoco non è creato dall’attrito ma scende direttamente su di noi, spirito), o per: Collasso della mente. Questa è l’autentica realizzazione metafisica, la via dei filosofi, l’Advaita Vedanta. In questa via esiste solo un interrogarsi costante circa le domande fondamentali fino a quando arriva la risposta come dono di Dio, l’ILLUMINAZIONE. Le domande, essendo senza risposte razionali, provocheranno il collasso della mente, quindi un varco per la discesa della verità.

(ego o io psichico) Inteso come il SE che definisce i bisogni ed identificandosi con essi agisce per soddisfarli;
Si definisce nella propria storia in divenire e si identifica nel racconto di se;
Inteso come processo,come l’essere al mondo che mette in contatto il mondo interiore e l’ambiente esterno nel qui e ora.

UNO
ZOLFO-SPIRITO-(DIO)

agisce

RUBEDO                    SE-ANIMA

Cuore Aperto-Corpo di gloria-(Regno dei cieli)

Mercurio dei Filosofi o Solare

agisce

ALBEDO           Testimone-Centro di gravità permanente

agisce

NIGREDO                    IO-PERSONALITÀ

CORPO (apparato psicofisico)- Mercurio volgare o lunare (quindi PERCEZIONI, EMOZIONI, MENTE)

IO-PERSONALITÀ    SE-ANIMA    SPIRITO

PIOMBO         ARGENTO         ORO

Sistema “di pensiero” della MENTE
Sistema “di pensiero” dell’ANIMA.

Per avere un “sistema di pensiero“ occorrono degli ORGANI DI CONOSCENZA adeguati. L’apparato pscicofisico è l’organo di conoscenza dell’IO (PERSONALITÀ, IL CUORE e o il corpo di gloria è quello dell’ANIMA). Con organi di conoscenza diversi cambia lo STATO di COSCIENZA. Il centro di CONSAPEVOLEZZA è il punto di coscienza in quel momento (è sull’Io o si è spostato sul cuore?)
Dal vangelo di Tommaso:

“Chi cerca non smetta di cercare finché non trova
e quando troverà resterà sconvolto
e, così sconvolto, farà cose meravigliose e regnerà sul tutto”.

R.’. L .’. Resurrezione 144 all’Oriente di Civitanova. È lo spirito che la anima.
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R.·.L.·. RESURREZIONE 144